
MAPPE STORICHE
DAL 117 d.C.
al SACRO ROMANO IMPERO: Natale 800 d.C.
LA FIGURA DI Carlo Magno, come Padre dell'Europa
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CARLO MAGNO PADRE DELL’EUROPA?
CARLO MAGNO accrebbe certamente la gloria del suo regno guadagnandosi l’amicizia di alcuni re e popoli. Legò a sé‚ per esempio‚ strettamente Alfonso‚ re di Galizia e delle Asturie (Spagna)‚ tanto che costui‚ quando gli mandava lettere o ambasciate‚ pretendeva di essere chiamato‚ presso di lui‚ esclusivamente ‘il suo fedele’.
Anche gli imperatori di Costantinopoli Niceforo‚ Michele e Leone gli inviarono parecchie ambascerie per chiedere spontaneamente la sua amicizia e alleanza.
Ma poiché Carlo era divenuto assai sospetto per avere assunto il titolo di imperatore‚ strinse con essi un patto saldissimo‚ allo scopo di eliminare tra le
due parti ogni motivo di qualsiasi discordia.
Egli amava gli stranieri e‚ quando li riceveva‚ si mostrava molto premuroso‚ tanto che il loro gran numero sembrava‚ non senza ragione‚ dispendioso‚ non solo per il palazzo‚ ma anche per il regno. Ma egli‚ data la sua grandezza d’animo‚ non si preoccupava affatto di un tal peso...”.
Carlo fu‚ quindi‚ sovrano di molti popoli e aperto alle relazioni che oggi si definirebbero “internazionali”.
Unificò nei suoi domini gran parte dell’Europa centro-occidentale‚ a cui volle dare anche un’unica cultura ed economia. Una cultura neo-latina, una cultura religiosa cristiana ed una unica lingua franca che altro non era se non il Latino: dunque chiunque nel Sacro Romano Impero, bussasse alle porte di uno dei sempre più numerosi conventi, trovava cibo, ospitalità e la possibilità di conversare con i monaci, che il Latino comunque, chi più chi meno, lo masticavano.
Perciò, tradizionalmente, Carlo Magno, è considerato il “padre dell’Europa” e coloro che agiscono per l’unificazione del continente vengono insigniti del “premio Carlo Magno”.
Il premio Carlo Magno, sia nella sua versione principale che in quella giovanile, viene assegnato a personalità o progetti che si distinguono per il loro contributo all'unità e alla cooperazione europea.
In particolare, il Premio europeo Carlo Magno per la gioventù è rivolto a giovani tra i 16 e i 30 anni che realizzano progetti a favore della democrazia, della cittadinanza attiva e dell'integrazione europea.
Tuttavia, bisogna considerare che al tempo dell’imperatore non c’era ancora l’idea di Europa come insieme di popoli appartenenti ad un’unica civiltà ed egli, certamente, non aveva la consapevolezza di essere “europeo”.
Carlo Magno, nonostante il fatto che operasse in favore di un Regno Franco pacificato, ragionava pur sempre come un capo barbaro, analfabeta, e, dunque, non così erudito da elaborare un concetto complesso di Cittadinanza Europea.
Secondo il grande storico francese Jacques Le Goff, Carlo Magno non può certamente essere considerato “padre dell’Europa”, come vorrebbe una tradizione ancora diffusa.
È vero che Carlo Magno unificò gran parte dell’Europa centro occidentale e volle dare al suo impero un’unica cultura e un’unica economia, ma l’imperatore non concepì l’Europa come insieme di popoli appartenenti a un’unica civiltà e non ebbe, dunque, la consapevolezza di essere “europeo”.
Il giorno di Natale dell’anno 800, in occasione di un soggiorno di Carlo Magno a Roma, il papa Leone III lo incorona imperatore.
L’episodio rafforzerà la nascente indipendenza della cristianità latina occidentale di fronte all’impero bizantino greco ortodosso.
Per il resto, mi sembra che fare di Carlo Magno il padre dell’Europa sia una
deformazione del processo storico. È vero che molti testi gli attribuirono, quando era ancora vivo, il titolo di “capo dell’Europa”; ma si trattava più di una forma di omaggio, di una manifestazione dell’immaginario che di concreta realtà storica.
L’Europa di Carlo Magno è un’Europa limitata dal punto di vista territoriale. Non comprende le isole britanniche, indipendenti in mano ad Anglosassoni e a Irlandesi; la penisola iberica, conquistata in gran parte dai musulmani che dominavano anche l’Italia meridionale e la Sicilia; era esclusa anche la Scandinavia, rimasta pagana, che costituiva la base di partenza dalla quale muovevano i Vichinghi normanni per saccheggiare o imporre commerci vantaggiosi per loro.
Infine, l’impero carolingio si affacciò appena a est del Reno. La gran parte della Germania continuò a sfuggirgli, e gli Slavi, rimasti pagani, erano fuori della sua portata. Praga non si era affatto sviluppata dal VII secolo, quando il mercante franco Samo, che dominava il mercato degli schiavi, si era fatto eleggere re degli Slavi e si era spinto fin nel cuore della Boemia.
Comunque sia, il rapportarsi con la figura di Carlo Magno, all’interno del Parlamento Europeo, significa, per molti parlamentari europei, richiamarsi ad un concetto di prossimo futuro a realizzarsi di cittadini prima di tutto europei e solo dopo italiani, tedeschi, francesi o spagnoli, con un’unica lignua, quale l’Inglese, una religione Cristina predominante ed un unico sistema di Leggi ed un’unica moneta: l’Euro.
Putroppo, ad oggi, sembra essersi realizzata solo la moneta comune, perché la presenza di decine di milioni di musulmani immigrati stanno mettendo in discussione il concetto di uniformità religiosa europea.
Ed è proprio a questo concetto di estraneità dalla cultura religiosa europea, che la quasi totalità dei parlamentari europei della Destra nazionalista, cerca di fare presa sull’elettorato europeo contro gli immigrati, considerati elementi estranei al corpo sociale europeo, e dunque sospetti, ai loro occhi, di disordini sociali e radicalismo anti europeo.
Riferirsi, dunque, a Carlo Magno come padre dell’Europa contemporanea, può, pur senza volerlo, farci cadere in una becera retorica patriottico nazionalista.