NOMADLAND

UNA VISIONE ANTICAPITALISTICO-FINANZIARIA  DEL MONDO

La signora Fern,  ha perso il lavoro a causa della crisi finanziaria che ha fatto chiudere i battenti alla fabbrica dove aveva lavorato una vita. Ha perso anche il suo affetto, Bo, il marito, scomparso in seguito ad una malattia incurabile.

Attrezza, dunque, il suo furgoncino a casa mobile e si mette in viaggio per gli Stati Uniti alla ricerca di qualcosa che ancora non capisce, ma ben decisa a non rientrare più nel ricatto del Capitalismo, per un viaggio senza fine dove troverà una inaspettata comunità di umani che hanno fatto la sua stessa scelta. Una comunità umana che vivendo ai bordi del deserto, è comunque piena di solidarietà umana e, dunque, non arida, come lo è il deserto sociale che viene prodotto dal Capitalismo odierno in Occidente.

IL film riprende l'America dei due volti. Qui la poverta' dovuta ad un lavoro perso nel 2008 per la crisi economica . Fern, è la protagonista che, rimasta sola, prende un piccolo furgone-camper e parcheggiando nell'America lontana, rurale, cerca di vivere facendo lavoretti, cercando sempre di reagire ad una vita facendo la nomade...povera però.

Donna sui 60 anni,troppo vecchia per un lavoro,troppo giovane per la pensione,senza aiuti sanitari e...presa nella sua lotta per continuare a combattere la povertà assoluta.Questo è il messaggio non nuovo del capitalismo finanziario che attanaglia le nostre vite. Quindi i messaggi degli Stati Uniti d’America sono a due facce, ma non sono nuovi. Visto i 6 milioni di poveri assoluti che ha l'Italia il film tocca anche le nostre strade.